Retrofit su costruzioni esistenti rivaluta il bene e la qualità.
La crisi economica degli ultimi anni ha colpito molti settori, tra questi quello del mercato immobiliare. Volendone vedere il lato positivo, questa crisi aiuta a riflettere sul cosa significhi attribuire valore ad un’abitazione e su come sia tempo per chi vuole acquistarne una di dotarsi di strumenti per verificare la qualità del costruito. L’impressione è che nelle vendite l’ignoranza media che le persone mostrano delle costruzioni e delle loro parti sia un vantaggio per gli operatori. L’immobile è percepito per compartimenti stagni, alcune caratteristiche sono oggetto di valutazione critica nell’attribuirgli un valore mentre altre sembrano assolutamente date per scontate. Un esempio? prendiamo l’involucro, quante sono le persone che visitando un’appartamento si chiedono, le pareti sono isolate? quanti centimetri di isolante? di che tipo? dove è posizionato? Il grado di isolamento non è meno importante della superficie calpestatile, che senso ha avere 200 mq se non riuscirò a scaldarli a meno di spendere una fortuna.
I tempi sono maturi per iniziare a porsi domande sulle nostre aspettative in termini di comfort. Nel modello abitativo sperimentato fino ad ora cosa funziona e cosa non funziona? Quali sono gli aspetti che voglio mantenere e quelli che voglio modificare? Sono sicuro che la mia idea di comfort coincide con quella considerata universalmente?, se spendessi la metà in termini energetici riscalderei di più?
Passiamo il 90% della nostra vita in ambienti indoor e la casa è il più importante. L’ambiente considerato nel suo senso più ampio, serve al nostro benessere, alla nostra crescita, al nostro affermarsi impariamo e insegnano le lezioni importanti della nostra vita nascono e si consolidano gli affetti.
Il retrofit 13T è un esempio di come un edificio possa essere migliorato nella propria effcienza energetica e delle ripercussioni in termini di benessere dei suoi occupanti.
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