Il termine “percorso”, richiama l’immagine del movimento. Se è concluso, ne conosciamo l’inizio, lo sviluppo e il suo termine. La nostra vita, con tutte le sue implicazioni è un percorso.
In architettura, il percorso richiama naturalmente lo spazio come dimensione fisica che si presta ad essere attraversata. Tanti luoghi, ciascuno con le proprie specificità, proprie regole, proprio linguaggio, propri abitanti. Durante il viaggio ci troviamo ad interagire con questi luoghi quello che siamo dentro si mescola con quello che succede fuori. Questo processo ci porta a continui cambiamenti e interazioni in un continuo divenire.
Il miei percorsi in pillole:
Incontrando problemi progettuali: Un progetto risponde a una domanda ci sono probabilmente molte risposte possibili, prima di rispondere però è sempre meglio verificare che la domanda sia giusta o formulata nel modo corretto. La risposta, onesta, è quella che appaga la domanda che la genera e tutte le potenziali domande che potrebbero nascere come conseguenza.
Incontrando persone: I rapporti umani sono cosa complessa, gli imprinting, le problematiche, le esperienze di vita, i dolori e le gioie degli individui si contaminano e si sommano decretando il successo o il fallimento. Secondo la mia esperienza il terreno ideale delle relazioni è quello della verità. Riusciamo ad essere veri quando proviamo ad essere onesti con noi e con gli altri.
Incontrando luoghi: Sono guidato ed attratto dalla diversità e dal bisogno di misurare il paesaggio. In natura non esistono luoghi senza nulla da raccontare se sappiamo ascoltare, vedere e capire. Sono sempre meravigliato dai luoghi d’acqua forse per la potenza del movimento e della massa che racchiude.
Incontrando Edifici e paesaggi urbani: Sono prodotto degli uomini e sono espressione del suo genio o della sua miseria. Gli edifici del passato sanno raccontare passione e sentimento quelli moderni sono ricerche del futuro. Mi piacciono molto le città, ovunque, straordinario prodotto della stratificazione.
Incontrando l’arte altrui: Meraviglia Inclusiva. I capolavori dell’arte dell’uomo, i progressi continui della scienza, ma anche il lavoro straordinario delle persone comuni, se esiste un sentimento che si nobilita al loro cospetto è il sentirsi parte del genere umano capace di superare i propri limiti continuamente.
Direzione
A volte siamo artefici del nostro destino/percorso solo in parte. Eventi possono modificare il nostro tragitto forzatamente senza la nostra volontà. É necessario vedere i cambiamenti come opportunità, qualcuno ha preso una decisione che noi probabilmente non avremmo mai preso. Se crediamo in colui che percorre, le opportunità vivono in colui che le coglie.
percórrere* v. tr. – 1. Attraversare, passare attraverso, riferito soprattutto a vie di locomozione o a corsi d’acqua che solcano un determinato territorio. 2. a. Compiere, a piedi (oppure a nuoto, o, nel caso di volatili, con le ali) o con un mezzo di trasporto, un determinato tragitto, in alcuni casi per solo spostamento (che può avvenire anche in un tratto breve), in altri compiendo percorsi più lunghi, talora con soste e deviazioni. b. Riferito ai mezzi stessi di locomozione, e per estens. ad altri corpi materiali che si spostino sul terreno, sul mare o nello spazio. c. In usi estens. e fig. che si riferiscono a movimenti, passaggi e spostamenti, reali o soltanto ideali, nello spazio o nel tempo.
*voce vocabolario Treccani